In occasione della Gran Fiera di San Donnino, sotto i portici di piazza Garibaldi, come ormai tradizione di diversi anni, è stata allestita la mostra micologica a cura dell'Associazione Micologica Fidentina - Carlo Oriani - . I preparativi sono iniziati all'alba con la predisposizione dei tavoli e di tutto il materiale atto a creare lo sfondo naturalistico in cui i funghi sono stati esposti (foglie, rami, ricci di castagno, erica) ad opera dei soci. Quindi i micologi hanno iniziato l'opera di riconoscimento e determinazione delle specie fungine portate dai raccoglitori. I funghi catalogati sono stati via via esposti avendo cura di porre un esemplare in posizione eretta, così come lo si può trovare realmente nel bosco, e un altro in posizione coricata, in modo da poter far apprezzare ai visitatori anche alcune caratteristiche non altrimenti visibili quali ad esempio la forma e il colore delle lamelle. Accanto ad ogni specie poi è stato posto un cartellino con indicato il nome scientifico e la commestibilità. Novità di quest'anno l'indicazione dei nomi comuni per le specie fungine maggiormente consumate. I funghi sono stati esposti secondo un ordine ben preciso che rispecchia macrogruppi con caratteristiche in comune: funghi a sporata bianca, funghi a sporata rosa, funghi a sporata ocra, funghi jantino-melanosporei, Russula e Lactarius, Boletaceae ed infine funghi lignicoli. All'interno di ogni macrogruppo, i funghi sono stati poi suddivisi per genere. I visitatori hanno avuto così la possibilità di vedere a confronto esemplari molto simili tra loro, ma appartenenti a specie diverse, rendendosi così conto che il riconoscimento certo delle specie può essere fatto solo con metodo scientifico e quindi da persone qualificate.
Nonostante la scarsità delle piogge è stato possibile, grazie all'impegno assiduo dei soci raccoglitori, esporre ben centosette specie. Ben rappresentato il genere Amanita
con otto specie e la presenza di parecchi esemplari della tossica mortale Amanita phalloides. Anche i funghi con carne a frattura gessosa sono stati ben presenti con sette
Lactarius tra cui Lactarius torminosus (tossico) e undici Russula tra le quali ricordiamo Russula cyanoxantha (buon commestibile) e Russula nigricans (tossica).
Tra le specie che maggiormente hanno suscitato dubbi e domande tra le persone venute a visitare la mostra, sicuramente Macrolepiota procera (conosciuta come mazza di tamburo)
per la possibile confusione con il genere Lepiota (che comprende specie tossiche mortali) o con Chlorophyllum rachodes (tossica). Pronte e puntuali le risposte dei micologi
che per tutta la durata dell'iniziativa sono stati a disposizione del pubblico presente per rispondere alle domande ed illustrare gli esemplari esposti.
Poche le Boletaceae presenti, solo un Suillus, due Leccinum e quattro specie di Boletus tra le quali Boletus edulis e pinophilus (ottimi commestibili) e Boletus calopus (amarissimo).
Molto osservata nella sezione dei lignicoli la parte con il confronto tra tre specie simili, ma diverse tra loro: Agrocybe aegerita (“pioppino” commestibile), Armillaria mellea (“chiodino” commestibile dopo adeguata cottura) e Hypholoma lateritium (tossico). Infine, tra le specie che hanno destato maggior stupore due rari e bellissimi esemplari di Volvariella bombycina. Infine una sezione molto apprezzata dalle persone intervenute, quella dedicata ai funghi medicinali. I presenti poi erano piacevolmente sorpresi dal vedere che potevano partecipare attivamente in prima persona nella votazione del concorso fotografico dedicato a Ivana Varani scegliendo la proprio foto preferita tra quelle esposte. In conclusione quindi una mostra riuscita grazie all'impegno di tutti, pubblico compreso che, affluendo numeroso e dimostrando grande interesse verso la materia e questa i niziativa ha dato a tutti grande soddisfazione e forza perché queste impegnative giornate possano continuare a ripetersi.